Obblighi e adempimenti post lock down
Lo scorso 24 aprile 2020 è stato adottato un nuovo protocollo di sicurezza ad opera del Governo Italiano. Il protocollo fa emergere questioni relative alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché i possibili profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro.
Quest’ultimo deve farsi garante della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, nell’adempimento della prestazione lavorativa. L’articolo 2087 del codice civile ed il D.Lgs 81/2008 del Testo Unico prescrivono che:
“L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”
Da affiancare a questo testo, durante quest’emergenza sanitaria, il Governo ha emanato un protocollo anti-contagio (del 24 aprile).
Quest’ultimo comprende una serie di obblighi da parte del datore di lavoro che si possono raggruppare in 10 fondamentali categorie:
- Obbligo di informazione
- Raccomandazioni sulle modalità di ingresso in azienda (dipendenti e fornitori)
- Obbligo di pulizia e sanificazione dell’azienda e delle postazioni di ciascun dipendente
- Obblighi in materia di dispositivi protezione individuale
- Obblighi in materia di gestione degli spazi comuni
- Raccomandazioni in materia di organizzazione aziendali (turnazioni, smart working)
- Linee guida per la gestione di un lavoratore sintomatico in azienda
- Obblighi in materia di sorveglianza sanitaria
- Obblighi in materia di spostamenti interni
- Attività del medico competente e del RLS
La violazione del protocollo può essere sanzionata con la sospensione dell’attività (come previsto dal decreto del 26 aprile 2020).
Il documento di valutazione dei rischi dovrà essere aggiornato considerando anche il rischio di contagio da Covid-19.
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